Prendersi cura del neonato, ricoverato, nella sua interezza significa prevenire lo stress, contenere il dolore, proteggere il sonno, ma principalmente favorire il legame con i suoi genitori ai quali è stato sottratto da una nascita prematura o da un problema di salute alla nascita.
La Developmental Care ci ha insegnato a mettere il bambino al centro di ogni nostro gesto, per favorire il suo sviluppo fisico, psicologico, emotivo.
Occorre cioè fare attenzione alle piccole azioni della quotidianità, importanti perché ripetendosi molte volte nella giornata acquistano un valore significativo nel modellare e modulare i vari aspetti dello sviluppo neuro comportamentale. Le abitudini che si imparano precocemente si imprimono in modo duraturo in un cervello che si sta formando e che quindi presenta una plasticità unica e irripetibile.
Il cambio del pannolino durante il ricovero è una cura che si ripete molte volte nelle 24 ore e quindi lascia una traccia nel cervello in forte crescita; in questo modo offre la possibilità all’infermiera di partecipare attivamente ad un progetto terapeutico che non si limita alla cura della malattia ma si estende alla promozione dello sviluppo in tutti i suoi aspetti.
Il sonno nell’infanzia contribuisce alla costruzione degli apprendimenti, alla loro memorizzazione, al mantenimento di una adeguata plasticità cerebrale. Riduce l’impatto dello stress ambientale dovuto al ricovero, migliorando la funzione immunitaria e l’accrescimento di peso.
E’ importante per questo riconoscere i vari stati comportamentali del neonato e insegnare a decifrarli ai genitori, che così imparano a leggere i segnali che manda il figlio, a rispettare il suo ritmo sonno veglia, a non interrompere mai il sonno per cambiare il pannolino.
Il bambino prematuro o malato è molto spesso sottoposto ad inevitabili procedure diagnostiche o terapeutiche che comportano una situazione di stress o di dolore; l’accumulo di eventi stressanti e dolorosi provoca difficoltà nel mantenimento della stabilità comportamentale e alterazioni delle funzioni respiratoria e cardiocircolatoria. Queste si verificano anche nel semplice cambio di pannolino, quando il bambino è particolarmente sofferente e fragile.
Insegnare ai genitori a contenere il bambino durante il cambio di pannolino, a predisporre un nido con i lenzuolini su cui lavorare senza fretta, con movimenti dolci e lenti, a rassicurarlo con la loro voce ricca di intonazione affettiva porta ad un recupero della tolleranza all’ambiente inadeguato,“ostile”, in cui sono necessariamente ospitati.
Anche collaborare in due nel cambio di pannolino non deve essere visto come una mancanza di manualità e di inesperienza; ci sono momenti in cui i tempi di intervento sul bambino devono essere minimizzati a favore di un maggiore periodo di quiete e sonno; l’infermiera incoraggerà entrambi i genitori, quando possibile, a “fare” insieme per evitare al massimo che i movimenti bruschi provochino reazioni di allarme nel piccolo.
Insomma il cambio del pannolino è un’occasione per l’infermiera per osservare le risposte del neonato all’ambiente, per mettersi in ascolto e avviare una relazione di intesa, per rispondere adeguatamente ai suoi bisogni.
Il neonato ci parla, facciamo in modo che i suoi messaggi siano sempre raccolti nelle piccole occasioni della quotidianità.
Dr.ssa Valeria Chiandotto