PREMATURI…non siamo soli.
Molte mamme e papà che trascorrono loro malgrado del tempo da noi ci dicono che prima di dover entrare in neonatologia non sapevano nulla di questo mondo, altri ci chiedono se quello del loro bambino è il primo caso che vediamo.
Una mamma mi ha chiesto di dare i numeri…prematuri
Quanti sono questi bambini che nascono prematuri?
La neonatologia di Udine è un reparto di terapia intensiva neonatale di terzo livello che significa che è in grado di accogliere tutti i neonati che necessitino di cure intensive, in regione ce n’è un’altra analoga (Burlo Garofalo)
In Friuli Venezia Giulia nascono circa 9000 bambini l’anni, con un trend di nascite in lieve calo negli ultimi anni, a Udine nascono circa 1600 bambini all’anno.
Negli ultimi tre anni nel nostro reparto di terapia intensiva e patologia neonatale abbiamo ricoverato 800 bambini nati prematuri e di questi poco meno della metà ( il 42%) sono nati ad un età gestazionale pari o inferiore alle 32 settimane.
La sopravvivenza globale dei nati pretermine ricoverato in neonatologia è stata del 95% e di poco inferiore se consideriamo solo i bimbi nati prima delle 33 settimane gestazionali.
Purtroppo sappiamo che i bambini di bassissima età gestazionale ( 23-24-25 settimane) sono i più fragili, tuttavia il miglioramento delle cure ostetriche e prenatali consente un progressivo calo delle nascite a queste bassissime età a favore di bambini un po’ più maturi.
I bambini di bassa età gestazionale hanno ricoveri ovviamente più lunghi e faticosi, ricchi di incertezze, paure e di problematiche mediche.
In questa lunga permanenza è fondamentale la presenza della mamma e del papà, il nostro reparto accoglie i genitori 24 ore al giorno ed è aperto anche a nonni e fratellini che saranno parte integrante del mondo del vostro bambino una volta arrivato a casa.
La nostra filosofia è l’alleanza di cura con la famiglia ed è importante ricordarci questo obiettivo a vicenda.
Non è rara la possibilità andare a casa ancora con qualche problemino aperto, l’alimentazione, il respiro, le viste oculiste… In questi tre anni abbiamo dimesso una trentina di bambini che avevano ancora necessità di ricevere ossigeno. Questo fa molta paura alle famiglie ma credete il posto migliore per un bambino è proprio la sua casa, la camera di mamma e papà e l’abbraccio degli affetti familiari e questo ostacolo si supera e in qualche mese bombolone e bombolino non serviranno più.
Questo breve spaccato è solo per dare un idea di quanto effettivamente la prematurità sia un percorso condiviso da non poche famiglie.
I numeri e le percentuali sono di per se sterili e servono più a chi fa il mio lavoro rispetto al vostro.
Per i genitori ogni bambino non è solo un % all’interno della casistica ma è tutto, ogni bambino ha la sua storia durante il ricovero e poi a casa, e ogni mamma e papà hanno la loro.
I racconti di chi ci ha già vissuto credo servano molto a tutte le nostre famiglie premature.
Silvia